martedì 18 ottobre 2016

Come ladri nella notte.


Il libro di ottobre è l'interessante Ladri nella notte: cronaca di un esperimento di Arthur Koestler, nato Artúr Kösztler, scrittore ungherese naturalizzato britannico la cui vita ha più di qualche somiglianza con quella di Stefan Zweig.
Non per nulla in entrambi i casi il libro è stato scelto da Claudio.
Il libro si svolge negli anni immediatamente precedenti allo scoppio della seconda Guerra Mondiale e segue la fondazione, da parte di un gruppo di giovani ebrei immigrati, di un kibbuz, La Torre di Esra. La storia ci viene raccontata da Joseph, inglese, che mantiene per buona parte del libro un atteggiamento critico e distaccato, fino a quando un evento tragico lo spinge a impegnarsi in prima persona nella guerra che coinvolge ebrei e arabi. Guerra che dura ancora oggi.
Il libro è frutto delle esperienze dirette dell'autore, che ha avuto una vita decisamente avventurosa. Molto critico nei confronti dell'Inghilterra e degli inglesi che hanno molte responsabilità nel crearsi di una situazione che ancora oggi non ha trovato soluzione, non risparmia frecciate alla società ebraica, a quella araba e alla politica europea, incapace di comprendere la tragedia incombente.
Molto interessante anche la narrazione della vita nel kibbutz, con le dinamiche interne di una società costituita a tavolino, composta da persone che hanno poco vissuto in comune, unita dal sogno della Terra Promessa, di una patria propria quando tutto il resto del mondo diventa una minaccia.
Indipendentemente dall'idea che ognuno di noi si è fatto sullo Stato di Israele e sulla questione Palestinese è un libro che secondo noi va letto perchè aiuta a comprendere molti aspetti che, di fatto, in Europa non sono affrontati (se non di rado) dagli organi di informazione.
Molti degli eventi qui narrati hanno parecchi punti in comune con la situazione attuale: una guerra in corso, popoli che si spostano in cerca di una nuova Patria che consenta di sfuggire alla situazione priva di speranza nei paesi di origine, barconi alla deriva nel Mare Mediterraneo, tentativi maldestri di fermare una marea montante, incapacità politica di affrontare la situazione. Nel secolo scorso ciò ha portato a una guerra mondiale, che rischi stiamo correndo ora?
Tirando le fila del discorso possiamo dire che il libro ci è piaciuto. Ha le sue lungaggini ma la lettura ci ha permesso di approfondire alcuni punti di un periodo storico che non conoscevamo. Interessante anche la vita di comunità in cui, da una parte, si vive liberamente e le relazioni (anche sentimentali) sono fluide, ma in cui, di fatto, i limiti sono ugualmente imposti. Come in una famiglia allargata, pure impicciona.
Alla serata eravamo presenti in otto: Claudio, Stefania, Rita, Marilaura, Daniela, Monica, Cristina e Zaffira, che ci ha ospitato con la consueta gentilezza.

Al momento ho trovato solo la recensione di Daniela, che è molto lusinghiera.
Al libro da, infatti, ben 4 stelle. 
Ottimo. Libro bellissimo, sia come scrittura che come esposizione dell’argomento. A metà tra romanzo e storia, nel raccontare i primi arrivi dei coloni ebrei in terra araba, ne descrive le difficoltà, i rapporti con gli abitanti, dall’inizio negli anni ‘30 fino allo scoppio della seconda Guerra Mondiale, i successivi arrivi in massa degli Ebrei, le navi dei profughi ferme al porto e rimandate indietro, la nascita dei movimenti terroristici ebraici contro il Governo inglese.Storia, ma nello stesso tempo racconto degli stati d’animo all’interno delle colonie, la descrizione della vita regolamentata all’interno delle stesse, gli amori e gli umori degli abitanti, gli umori ed il carattere degli arabi confinanti, le violenze da entrambe le parti, il pilatesimo del governo inglese, il suo voltafaccia quando Hitler arriva al potere…Il tutto senza fronzoli o indugi di sentimentalismo, una scrittura scorrevole e coinvolgente.
 A fine serata è stato estratto colui che decide che si legge a novembre. Stavolta l'onore (e onere) è toccato a Zaffira che ha proposto In fuga della poetessa e scrittrice canadese Anne Michaels.

Ci vediamo il 15 novembre, solito posto, solita ora!


Nessun commento:

Posta un commento